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Tra noi e l'acqua

Il progetto è un lavoro svolto durante il corso “Sense of Place” della Fondazione  Studio Marangoni, tenuto da Pietro Paolini, nel corso delle ultime due settimane di Giugno 2025. Le immagini esplorano l’argine dell’Arno, inteso come spazio di transizione tra la città e il fiume, tra l’ambiente urbanizzato e uno degli ultimi lembi di natura ancora visibili nel tessuto cittadino.

Il titolo richiama proprio l’argine come spazio di transizione tra il genere umano, noi, e l’acqua. Appena dopo il tramonto del sole, in questo spazio liminale, si manifestano diversi livelli distinti, in cui la presenza umana aumenta: l'acqua, le tracce umane e le strutture.

Il progetto cerca di documentare e allo stesso tempo evocare questo spazio di equilibrio instabile, l’umanità si confronta con l’acqua sia fisicamente che simbolicamente. Uno spazio che è una risorsa ma viene anche sfruttato e dimenticato.

In questo spazio urbano si riflette una dinamica più ampia. La difficoltà del genere umano contemporaneo a convivere con la natura senza cercare di addomesticarla o dimenticarla. L’argine diventa simbolo di una relazione ambigua, dove l’umanità sfrutta questa regione, cercando inoltre di controllare tutto quello che è naturale, e abbandonando al suo interno tracce del suo passaggio. Fotografare questo spazio significa interrogarsi su come ci rapportiamo alla natura che resta fuori da noi e dietro di noi, ai margini della città e della nostra attenzione.

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